A volte noi creative siamo un pò pazze.
Fuori fa freddo, il cielo grigio avvolto da una nebbiolina rende il paesaggio malinconico, ma siamo nei giorni della merla, come tradizione vuole.
Nel mio vaso di Pandora, ci sono tanti i gomitoli di lana che vorrebbero essere scelti, filati dallo spessore medio/grosso, pelosi e colorati, ideali per realizzare avvolgenti scaldocollo o caldi cappelli.
La mia attenzione ricade su una matassa tutta ingarbugliata.
Una lana a rete con inserti in tulle regalatami in una fiera, il commerciante sconsolato mi disse" tanto non la vuole nessuno, troppo brutta a vedersi, ma lavorata è uno splendore.
Donna di poca fede, ringraziai e misi nella borsa.
Il filato si presenta in una lana a rete con un filo di tulle inserito con regolarità.
Oggi era il suo giorno e così armata si santa pazienza incominciai a srotolare la matassa e cercando di rendere il filato liscio e teso formai un bel gomitolo.
Questa banale operazione di preparazione è durata ben due ore, ero già stanca prima di iniziare.
Le parole del negoziante "ma lavorata è uno splendore" mi aiutarono a non scoraggiarmi e cosi inforcai i ferri ed iniziai il lavoro a maglia.
Il filato composto di una semplice lana a rete di facilissima lavorazione trovava come ostacolo gli inseriti di tulle che si sovrapponevano gli uni agli altri. Non avevo scampo, decisi di soccombere davanti a questi piccoli dispettosi inserti in tulle e non curante di loro continuai a lavorare il filato come si presentava.
Quindici maglie lavorate a punto legaccio per un metro di lunghezza circa.
Sembrava un lungo boa attorcigliato su se stesso, maledicevo già di aver perso tutto quel tempo per creare il nulla. Mai perdere la speranza. Chiuso il lavoro è bastato scuotere il lungo boa e gli inserti di tulle si allinearono come tanti soldati e i punti si aprirono rendendo il lavoro morbido ed avvolgente.
Una volta cucito le estremità, lo scaldacollo era terminato.
Soddisfatta, della caparbietà con cui non ho mollato il colpo alla prima difficoltà.
Riconoscente, a chi mi ha regalato il filato anche se non gli ho creduto.
Dunque mai farsi ingannare dalle apparenze, i vostri gomitoli hanno qualità nascoste, sta a voi trovarle e valorizzarle, vale anche per le persone!:)
#nonfartingannaredalleapparenze
Fuori fa freddo, il cielo grigio avvolto da una nebbiolina rende il paesaggio malinconico, ma siamo nei giorni della merla, come tradizione vuole.
Nel mio vaso di Pandora, ci sono tanti i gomitoli di lana che vorrebbero essere scelti, filati dallo spessore medio/grosso, pelosi e colorati, ideali per realizzare avvolgenti scaldocollo o caldi cappelli.
La mia attenzione ricade su una matassa tutta ingarbugliata.
Una lana a rete con inserti in tulle regalatami in una fiera, il commerciante sconsolato mi disse" tanto non la vuole nessuno, troppo brutta a vedersi, ma lavorata è uno splendore.
Donna di poca fede, ringraziai e misi nella borsa.
Il filato si presenta in una lana a rete con un filo di tulle inserito con regolarità.
Oggi era il suo giorno e così armata si santa pazienza incominciai a srotolare la matassa e cercando di rendere il filato liscio e teso formai un bel gomitolo.
Questa banale operazione di preparazione è durata ben due ore, ero già stanca prima di iniziare.
Le parole del negoziante "ma lavorata è uno splendore" mi aiutarono a non scoraggiarmi e cosi inforcai i ferri ed iniziai il lavoro a maglia.
Il filato composto di una semplice lana a rete di facilissima lavorazione trovava come ostacolo gli inseriti di tulle che si sovrapponevano gli uni agli altri. Non avevo scampo, decisi di soccombere davanti a questi piccoli dispettosi inserti in tulle e non curante di loro continuai a lavorare il filato come si presentava.
Quindici maglie lavorate a punto legaccio per un metro di lunghezza circa.
Sembrava un lungo boa attorcigliato su se stesso, maledicevo già di aver perso tutto quel tempo per creare il nulla. Mai perdere la speranza. Chiuso il lavoro è bastato scuotere il lungo boa e gli inserti di tulle si allinearono come tanti soldati e i punti si aprirono rendendo il lavoro morbido ed avvolgente.
Una volta cucito le estremità, lo scaldacollo era terminato.
Soddisfatta, della caparbietà con cui non ho mollato il colpo alla prima difficoltà.
Riconoscente, a chi mi ha regalato il filato anche se non gli ho creduto.
Dunque mai farsi ingannare dalle apparenze, i vostri gomitoli hanno qualità nascoste, sta a voi trovarle e valorizzarle, vale anche per le persone!:)
#nonfartingannaredalleapparenze
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